Apple è sotto osservazione in Italia?

Antonio Capobianco

L’AGCM, l’Autorità della Concorrenza e del Mercato ha pubblicato un comunicato stampa sul suo sito ufficiale con il quale illustra i dettagli dell’istruttoria che ha intrapreso nei confronti di Apple Italia, Apple e Apple Distribution. Al centro dell’indagine ci sono alcune politiche della società americana nella gestione dell’App Store, lo spazio dedicato alla diffusione delle applicazioni disponibili per i dispositivi che utilizzano il sistema operativo iOS, come per esempio gli iPhone. L’Antitrust vuole verificare che non ci sia stato un abuso di posizione dominante all’interno di questa piattaforma.

Apple sotto osservazione in Italia
Foto@Pixabay

L’AGCM contro Apple: i dettagli dell’istruttoria

Secondo quanto rilevato dall’AGCM, Apple avrebbe sfavorito gli sviluppatori di app esterni alla sua organizzazione, ricorrendo a flussi diversi nel corso dell’installazione di un’applicazione, a seconda che questa fosse stata rilasciata da Apple o da un altro programmatore. Inoltre, l’indagine dell’Antitrust italiana indaga anche sugli strumenti di tracciamento delle campagne pubblicitarie: anche in questo caso la tech-company americana avrebbe utilizzato tool di rilevazione diversi.

Richiesta del consenso: come funzionava il prompt sotto accusa

Nel momento in cui un utente si accingeva ad installare un’applicazione sviluppata esternamente da Apple, il sistema mostrava sullo schermo dell’utente una richiesta che poneva maggiormente in enfasi la possibilità di accordare il consenso al tracciamento dei dati, rispetto alla sua negazione. Un flusso che di discostava da quanto avveniva invece nel processo di installazione degli applicativi prodotti da Apple stessa, anche grazie ad espressioni verbali diverse a seconda dei due casi.

Il sistema di raccolta dei dati per gli inserzionisti

Ma non è tutto, perché c’è un secondo punto su cui si muove l’istruttoria dell’Autorità, ed è quello sulle attività di misurazione dell’efficacia delle campagne pubblicitarie. Mentre Apple utilizzava per le sue app Apple Ads Attribution, per le app degli sviluppatori terzi utilizzava l’API SkadNetwork. Le differenze sono sostanziali, perché mentre con il primo c’è un accesso immediato a quelli che sono i dati di conversione di un utente, per esempio le azioni compiute da un utente al quale viene mostrato un messaggio pubblicitario, i tempi di API SkadNetwork si dilatano dalle 24 fino alle 48 ore.

Un’ulteriore differenza sta nella qualità dei dati stessi, con quelli di Apple Ads Distribution che non sono aggregati, ma forniscono informazioni particolari come il paese di provenienza fino ai dettagli temporali e all’annuncio associato all’effettiva installazione dell’applicazione. Sono dettagli non da poco quando ci si trova a valutare l’effettiva bontà di una campagna pubblicitaria.

L’esempio delle app dei casinò online

Vediamo un esempio tratto dal famoso settore dei casinò online. Per verificare quale sia oggi l’effettivo stato delle cose, è sufficiente andare sull’App Store del proprio iPhone e scaricare una delle app che i migliori casinò online stranieri e Europei mettono a disposizione per gli appassionati. Una volta installato l’applicativo sul proprio smartphone, un messaggio indicherà la possibilità di ricevere suoni, notifiche e badge da parte dell’app scelta.

Si può prestare il consenso oppure negarlo. Fatto questo, sarà sufficiente registrarsi per iniziare a cimentarsi con slot machine, blackjack o roulette virtuali. Tante possibilità a disposizione per le proprie sessioni di gioco, quando più lo si desidera e in qualsiasi posto ci si trovi.

Cosa accade ad Apple nel resto del mondo

Non c’è solo l’Antitrust italiana a voler approfondire l’operato di Apple. In Francia, l’autorità locale sta indagando rispetto al sistema anti-tracciamento, mentre l’Europa vuole approfondire il funzionamento della tecnologia NFC per le app di terze aperti e le limitazioni al suo accesso, oltre ad aver aperto un’indagine sulle politiche applicate da Apple nell’ambito del mercato musicale.

Una notizia positiva per Apple arriva dagli Stati Uniti, con la causa in appello vinta nei confronti di Epic Games rispetto alla questione del gioco Fortnite e alla sua rimozione all’interno dell’App Store. Una vicenda che andava avanti dal 2020. Se da una parte sono state respinte le accuse di violazione delle leggi antitrust, dall’altra parte la sentenza riconosce comunque che le restrizioni di Apple hanno avuto effetti contrari ai principi della concorrenza.

iOS: quanto è diffuso questo sistema operativo?

Il sistema operativo mobile più diffuso al mondo è Android, ma negli ultimi cinque anni iOS di Apple ha recuperato terreno. La differenza resta comunque nettissima. Secondo i dati che fanno riferimento al novembre del 2022, iOS ha una quota di mercato del 28%, contro il 71,3% di Android. A fare da traino alla diffusione di Android sono in particolar modo i modelli dell’azienda sudcoreana Samsung, con gli smartphone della sua linea di maggiore successo, i Galaxy. Nell’ultimo lustro, però, Apple ha aumentato la sua quota di mercato dell’8%, contro una flessione di Android di poco inferiore al 2%.

Secondo lo studio di Counterpoint Research, nel 2022 tra i dieci telefoni più venduti al mondo ben otto sono stati iPhone.  Poco meno del 20% del totale: un dato che dimostra quanto valga il brand iPhone quando si parla di smartphone. Lo smartphone più venduto in assoluto nel 2022 è stato l’iPhone 13, ma nella seconda metà dell’anno ha ceduto la prima posizione al nuovissimo iPhone 14 Pro max. Come detto sono due gli smartphone diversi da Apple nella classifica dei dieci più venduti al mondo nel 2022: al quarto posto c’è il Galaxy A13, al decimo il Galaxy A03.

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