La sonda Orion ha acceso i suoi motori per l’ultima volta vicino alla Luna e si è già diretta verso la Terra.
Lunedì è volato basso sulla superficie della luna, ma la parte più difficile della missione Artemis 1 deve ancora arrivare.
Solo poche settimane fa, la NASA ha avuto un vero problema, perché la missione di punta dell’agenzia, la lunare Artemis 1, ha dovuto affrontare problemi costanti. Il potente razzo SLS non è riuscito a lanciarsi due volte a causa di problemi tecnici, quindi il lancio è stato rinviato due volte a causa dell’avvicinarsi degli uragani.
La NASA ha dovuto sbrigarsi, perché a dicembre è passata la data di scadenza dei booster laterali del razzo SLS. Infine, il lancio è avvenuto con successo il 16 novembre e da allora la missione Artemis 1 procede come previsto.
Orion ha acceso il motore per l’ultima volta e ha quasi “sfiorato” la superficie della Luna
La navicella spaziale Orion è stata nello spazio per tre settimane ed è stata nella zona di influenza gravitazionale della Luna nelle ultime due settimane. Negli ultimi giorni la NASA ci ha inondato di bellissime foto scattate vicino al nostro satellite.
Ora è avvenuta un’altra pietra miliare della missione, il che significa che Artemis 1 si sta avvicinando al suo finale. Lunedì sera, Orion ha effettuato il suo secondo (e ultimo) avvicinamento alla Luna, passando a soli 129,7 km dalla superficie del nostro satellite naturale. È solo circa un chilometro in più rispetto al primo sorvolo ravvicinato del 21 novembre (giorno 6 della missione).
Pochi istanti dopo, la NASA ha acceso il motore principale del modulo di servizio (fornito dall’ESA, tra l’altro) della sonda Orion per 3 minuti e 27 secondi, permettendole di lasciare l’orbita lunare. Questo è stato l’ultimo utilizzo di questo motore durante la missione Artemis 1. Dopo questa manovra, Orion ha lasciato la zona di influenza gravitazionale della Luna e si è diretto verso la Terra.
Orion è già sulla rotta di ritorno verso la Terra e il suo volo durerà circa altri cinque giorni. L’11 dicembre inizierà la fase più importante della missione per la Nasa, ovvero il rientro in atmosfera. Soprattutto nel caso dei voli con equipaggio, questa è considerata la fase più difficile e rischiosa delle missioni spaziali.
Orion entrerà nell’atmosfera a grande velocità e poi inizierà a perderla a causa della resistenza dell’aria. Atterrerà sotto un paracadute nelle acque del Pacifico vicino alla città di San Diego, in California. Sarà ripescato dall’oceano dalla nave della US Navy USS Portland.