La scienza scopre un nuovo sistema per studiare gli esopianeti

Antonio Capobianco

La ricerca di nuovi esopianeti potrebbe essere facilitata grazie ad un nuovo sistema di esplorazione scoperto dagli scienziati.

La scienza scopre un nuovo sistema per studiare gli esopianeti

Gli specialisti hanno sviluppato una teoria legata ad un nuovo metodo, con l’aiuto del quale non solo il numero di rilevamenti può aumentare, ma anche la quantità di dati che possono essere estratti.

Finora gli astrofisici utilizzavano il cosiddetto metodo del transito. Ciò significa che durante il processo di lavoro, la luminosità delle stelle viene misurata nel tempo con un telescopio ottico.

Se la luce diminuisce leggermente, potrebbe indicare che un pianeta gli è passato davanti, scrive ScienceAlert. Il metodo si è dimostrato finora efficace, ma presenta dei limiti.

Tra l’altro, gli strumenti non mostrano sempre risultati accurati e l’oggetto deve passare più volte tra il nostro pianeta e la stella per essere rilevato.

Spesso può volerci molto tempo per coprire la distanza e, dopo la scoperta, c’è ancora il dubbio se un pianeta sia stato davvero avvistato.

Il nuovo metodo, d’altra parte, rileverebbe esopianeti usando i radiotelescopi. Questo è solo un metodo teorico per ora, poiché la maggior parte dei pianeti non emette molte onde radio.

Ma la maggior parte delle stelle lo fa. Esistono pianeti gassosi, come Giove, che, grazie ai loro forti campi magnetici, possono interagire con le particelle cariche del vento stellare, trasmettendo così il segnale radio.

Il segnale di Giove, ad esempio, è così luminoso che può essere rilevato con un radiotelescopio fatto in casa.

In uno studio, i ricercatori hanno esaminato come potrebbe essere un’onda radio proveniente da un esopianeta. Hanno basato il loro modello sulla magnetoidrodinamica (MHD), che descrive come interagiscono i campi magnetici e i gas ionizzati.

Si pensava che un sistema planetario chiamato HD 189733 fosse l’idea migliore da testare, poiché è noto che ha un mondo delle dimensioni di Giove.

Da un lato, hanno determinato che il pianeta avrebbe prodotto una curva di luce brillante, il che è una buona notizia perché le osservazioni radio del suo movimento sono estremamente accurate.

È stato anche rivelato che il metodo può rilevare il transito di un pianeta che passa davanti alla sua stella. Per ora, questi segnali sarebbero molto deboli, quindi gli esperti dovranno sviluppare una nuova generazione di radiotelescopi.

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