Legambiente ha presentato il Rapporto “Italia sicura”, sul dissesto idrogeologico: i numeri sono inquietanti.
In Italia l’81,2% dei comuni si trova in aree a rischio dissesto idrogeologico. Sono circa sei milioni i cittadini del Belpaese che vivono in zone a rischio.
Il fenomeno del dissesto negli ultimi anni è andato via, via accentuandosi a causa di fenomeni metereologici estremi.
Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, alla presentazione del dossier redatto dall’associazione ambientalista in collaborazione con il ministero stesso, a tale proposito ha detto:
“Le città italiane fanno ormai i conti con condizioni atmosferiche inedite e violente. Non possiamo quindi più far finta di niente, bisogna agire ed io da solo non posso risolvere il problema: è una battaglia durissima perché bisogna cambiare lo stile di vita di tutto un Paese e quindi ho veramente bisogno di tutti per farlo, dal governo ai Comuni e alle Regioni, alle associazioni”.
“Le città italiane alla sfida del clima”, ha proseguito il ministro. “Non basta un decreto o un disegno di legge, ci sono già 800 milioni a disposizione delle Regioni, immediatamente spendibili”.
“Certo – ha confessato Galletti – ci servirebbero maggiori risorse ma vi garantisco che i soldi sono soltanto uno dei problemi e per quest’anno lo abbiamo risolto”.
E il ministro sui soldi non ha torto, considerato che tra il 1944 e il 2012 sono stati spesi 61,5 miliardi di euro solo per i danni provocati da eventi metereologici.
Dai dati di Italia sicura si evince che l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto: circa 3,5 miliardi all’anno dal 1945 in poi.
Anche per quanto riguarda le vittime, il nostro Paese ha un triste primato: dal 1950 a oggi si contano 5.459 morti in oltre 4.000 eventi tra frane e alluvioni. Per questo, secondo Rosella Muroni di Legambiente, urge un cambio di rotta radicale “delle scelte urbanistiche da parte dei Comuni”.