Arriva un nuovo farmaco per la prevenzione della menopausa

Antonio Capobianco

L’avanzamento nella ricerca medica porta continuamente alla scoperta di nuovi trattamenti capaci di migliorare significativamente la qualità della vita. Uno degli ultimi traguardi in questo campo è stato il lancio di un farmaco innovativo per la gestione dei sintomi associati alla menopausa, specificatamente le vampate di calore, che rappresentano una delle manifestazioni più comuni e fastidiose di questo periodo della vita di una donna.

Arriva un nuovo farmaco per la prevenzione della menopausa
Foto@Pixabay

Il farmaco, denominato fezolinetant e commercializzato sotto il nome di Veozah negli Stati Uniti, segna un punto di svolta nella gestione della menopausa. A differenza delle terapie ormonali sostitutive (HRT), che hanno rappresentato per anni il principale approccio al trattamento dei sintomi menopausali ma non sono prive di rischi e controindicazioni, il fezolinetant offre una soluzione non ormonale innovativa. Sviluppato da Astellas Pharma, il fezolinetant è il primo antagonista del recettore neurochinina 3 (NK3) approvato dalla FDA per il trattamento delle vampate di calore moderate fino a severe causate dalla menopausa​​.

Il meccanismo d’azione di questo farmaco è particolarmente interessante perché si concentra sul cervello, precisamente su una regione chiamata ipotalamo, che gioca un ruolo cruciale nella regolazione della temperatura corporea. La menopausa porta a una riduzione dei livelli di estrogeni, il che altera l’attività di alcuni neuroni nell’ipotalamo responsabili della sensazione di calore. Fezolinetant agisce bloccando l’attività del recettore NK3, riducendo così la frequenza e l’intensità delle vampate di calore. È stato dimostrato che questo approccio fornisce un’efficacia significativa nel trattamento dei sintomi menopausali senza gli effetti collaterali associati alla terapia ormonale sostitutiva​​.

La ricerca che ha portato allo sviluppo del fezolinetant trae origine dagli studi di Naomi Rance, neuropatologa presso l’Università dell’Arizona, che negli anni ’90 ha iniziato a esplorare il rapporto tra il cervello e la menopausa. I suoi lavori hanno evidenziato come specifici neuroni nel cervello subiscano cambiamenti significativi a seguito del calo degli estrogeni, ponendo le basi per l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici. Questa scoperta ha ispirato ulteriori ricerche che hanno portato all’identificazione del recettore della neurochinina B come potenziale obiettivo per nuovi farmaci, culminando nello sviluppo di fezolinetant​​.

Nonostante i progressi, la terapia ormonale sostitutiva rimane un’opzione efficace per molte donne, offrendo sollievo dai sintomi della menopausa. Tuttavia, non è esente da rischi, come quelli legati al cancro ormono-dipendente, ictus e tromboembolia venosa, che rendono alcune donne ineleggibili per questa forma di trattamento​​.

L’introduzione di fezolinetant rappresenta quindi un passo avanti significativo nel trattamento dei sintomi della menopausa, offrendo un’alternativa sicura ed efficace alla terapia ormonale per quelle donne che non possono o preferiscono non utilizzarla. Questo nuovo farmaco sottolinea l’importanza di approcci terapeutici mirati che rispettano la fisiologia unica delle donne, spostando l’attenzione dalla sostituzione ormonale all’intervento mirato sui meccanismi specifici che causano i sintomi.

In conclusione, il fezolinetant non solo offre una nuova speranza per le donne che affrontano le sfide della menopausa, ma apre anche nuove strade per la ricerca futura, promettendo un’era di trattamenti più personalizzati e privi di ormoni per la salute delle donne.

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Il mondo delle schede video è in procinto di vivere una rivoluzione grazie all'arrivo delle nuove memorie GDDR7, una tecnologia che promette di spingere ulteriormente le prestazioni grafiche sia per il gaming che per applicazioni professionali e di intelligenza artificiale. Le specifiche finalizzate di GDDR7 sono state pubblicate dalla JEDEC, l'associazione globale che si occupa di standardizzare le tecnologie di memoria, segnando l'inizio di una nuova era per le schede video di prossima generazione. Le memorie GDDR7 rappresentano un significativo passo avanti rispetto alle precedenti generazioni GDDR6 e GDDR6X, offrendo un incremento impressionante della banda passante e della capacità. Una delle innovazioni più rilevanti introdotte da GDDR7 è il cambio dal tradizionale encoding non-return-to-zero (NRZ) a due bit al pulse amplitude modulating (PAM3) a tre bit sul bus della memoria. Questo cambio di encoding permette di trasmettere tre bit in due cicli, contro i due bit dei sistemi precedenti, ottenendo così un sostanziale aumento della banda passante a parità di frequenza operativa. La capacità massima per dispositivo è stata raddoppiata rispetto a GDDR6/GDDR6X, passando a 64Gbit per dispositivo DRAM, il che teoricamente potrebbe spingere la capacità massima di memoria di una scheda video high-end con un bus a 384 bit fino a incredibili 192GB. Sebbene per il momento si preveda l'uso di chip da 16Gbit/24Gbit, l'architettura supporta anche capacità non potenze di due, come 24Gbit e 48Gbit, offrendo una flessibilità maggiore nella configurazione delle schede video. Una caratteristica distintiva di GDDR7 è l'inclusione di funzionalità avanzate per la affidabilità della memoria, come le capacità on-die ECC (Error Correction Code), precedentemente viste con l'introduzione di DDR5. Questo approccio consente ai produttori di memoria di mantenere le loro schede operativamente affidabili di fronte a inevitabili errori, migliorando significativamente la qualità e la durabilità dei dispositivi. La GDDR7 introduce anche una suite di altre funzionalità relative alla affidabilità, soprattutto per supportare l'operatività del PAM3. Tra queste, troviamo i pattern di addestramento LFSR (linear-feedback shift register) indipendenti dal core, con mascheramento dell'occhio e contatori di errori, per testare e regolare l'interfaccia per garantire l'efficienza, valutare la qualità del segnale e tracciare il numero di errori durante l'addestramento. Le principali aziende del settore, tra cui AMD e NVIDIA, nonché i giganti della produzione di memorie come Samsung e Micron, hanno espresso forte interesse per GDDR7, evidenziando le potenzialità di questa tecnologia nell'incrementare la capacità e la banda passante della memoria - un aspetto cruciale in questa era in cui il mercato è fortemente orientato verso applicazioni legate all'intelligenza artificiale. Sebbene al momento non siano stati annunciati prodotti specifici, è prevedibile che vedremo le prime schede video equipaggiate con memoria GDDR7 entro la fine dell'anno, considerando le dichiarazioni di intenti da parte di Samsung e Micron di iniziare la spedizione di memorie GDDR7 quest'anno. Questo lascia presagire che la nuova generazione di GPU di punta, come la NVIDIA Blackwell e l'AMD RDNA 4, potrebbero essere tra i primi dispositivi a beneficiare di questa rivoluzionaria tecnologia di memoria, promettendo guadagni significativi di banda passante rispetto alle attuali generazioni. Con l'avvento di GDDR7, si apre quindi un nuovo capitolo nell'evoluzione delle schede video, con promesse di prestazioni grafiche mai viste prima, che saranno in grado di soddisfare le esigenze sempre più esigenti dei videogiochi moderni, delle applicazioni professionali e dei complessi modelli di intelligenza artificiale​​​​.